Nati il 7 Febbraio

La relazione che segue è stata scritta da Gianluca Forti dopo una ripetizione del 13 Giugno 2019. I gradi proposti sono da confermare; abbiamo trovato alcune discordanze rispetto alla relazione di Stefano Righetti e Angelo Davorio (daoneclimbing), che ringrazio per avermi dato la possibilità di dire il mio parere.

NATI IL 7 FEBBRAIO
Righetti e compagni – VII e A1 (175 m)

La via è sporca (roccia scagliosa e ricoperta di muschio e licheni) e impegnativa sotto il profilo psicologico (chiodatura con qualche fix a rinforzare le protezioni tradizionali presenti in loco, da verificare sempre). Secondo il mio personale parere, meriterebbe più visite considerati il breve avvicinamento e l’esposizione favorevole nei pomeriggi estivi.

Avvicinamento – Salire per bosco rado circa 10 m. prima del Ponte della Regina (tracce di sentiero) per vaga costola con faggi e abeti e, quando il cammino è ostacolato da grandi alberi abbattuti, per canale pietroso alla sua sx (nel senso di marcia) fino alla base del pilastro.

A sx, su spiazzo appena a dx del torrente, c’è una via a fix ravvicinati che supera un marcato strapiombo. Sembra esserci un altro itinerario anche a sx di questo. “Nati il 7 febbraio” sale 15 m a dx di queste vie, sopra un’esile cengia. Alla base della via c’è un piccolo dado con il cavetto blu; è visibile il primo spit poco sopra.

L1 – Salire verticalmente fino al fix, montare su un terrazzino erboso e obliquare 4 m a dx per rampa fino alla base di un diedrino (ch da verificare e fix) che in alto si allarga. Salirlo fino a 2 ch di sosta. Tiro molto sporco (VII- o VI e A2 – 20 m)

L2 – Salire il diedro (occhio ai pipistrelli nella fessura) fin sotto un tetto da rimontare con passo atletico. Al fix poco sopra il tetto si fa sosta rinforzando con un BD 0.5 e/o un 0.4. Anche questo tiro risulta essere molto sporco (VII/VII+ o A0 – 15 m). La rel. dei primi salitori suggerisce di attrezzare S1 qui; tuttavia i probabili attriti di corda una volta superato il tetto suggeriscono di spezzare L1 come descritto qui (S1 dopo 20 m e S2 dopo 15 m da S1).

L3 – Salire il diedro, poco protetto, per 15 m. Alcuni ch e nut incastrati, da verificare, sul tiro. Possibile integrare con nut e microfriend. Passo atletico per arrivare in sosta, su cengia. (VII o VI+ e A1 delicato – 20 m).

L4 – Traversare a sx per facile, ma sporca rampa, ben protetta a ch. Oltre uno spigolo salire in placca appoggiata per altri 4 m puntando a una sosta nuova e comoda su terrazzino (V+ – 20 m)

L5 – Dalla sosta ridiscendere di 2 m verso dx e puntare alla placca sottostante un esile diedrino (al secondo fix una scaglia da usare suona a vuoto). Seguire i fix per il diedrino e obliquare a dx (passo molto tecnico su micro funghi). Run out di 8 m non difficile, ma su roccia sporca, in obliquo a dx per arrivare alla comoda sosta su cengia erbosa; per il secondo vietato volare dopo l’ultimo fix (VIII o VII- e Ao – 25 m)

L6 – Placca appoggiata sopra la sosta; al vecchio spit traversare a dx di 2/3 m e seguire i knob emergenti su una fascia di tonalite più chiara; raggiuntere il secondo spit a circa 25 m dalla sosta e traversare a dx fino alla sosta su due chiodi in una fessura sotto il pilastrino finale; tiro psicologico; vietato cadere (V – 40 m)

L7 – Diedro e fessura (1 BD 4) 3 m a destra della sosta da seguire in lieve obliquo a sx fin sotto la sezione strapiombante del pilastro (2 ch); poi in traverso a sinistra per lame fino ad un terrazzino. Salire al fix (alto) e sfruttare ch e fix presenti per superare l’ultimo muro strapiombante, purtroppo sporco. Poss. libera stando a dx per rampa e fessurino, con difficoltà ipotetiche intorno al 7c; attenzione agli attriti delle corde (VII e A1 – 35 m)

Discesa – da S7 (2 fix con anello) in traverso a S5 (2 fix con anello). Da S5 direttamente a terra. Non si arriva all’attacco della via, ma dove partono le 2 vie nuove a fix segnalate più sopra.

Gianluca Forti

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