Relazione breve, dislessica e scapigliata di questa falesia rustica sulla costiera orientale del Lago d’Idro.
10 vie, solidi fix, ombra d’estate, ma parete inerbata e protezioni miste.
Per turisti alla ricerca di fresco o alpinisti in erba che con l’erba (in parete) vogliono prendere confidenza.
La sponda orientale dell’Eridio è cosparsa di paretine e pinnacoli di dolomia su cui negli ultimi anni sono state aperte falesie sconosciute ai più, ma interessanti e in ambiente magnifico, anche se su roccia non sempre compattissima.
Il Crench è una di queste: dall’aspetto di un piccolo castello pietrificato e immersa in una silenziosa pineta, aumenta le opportunità di arrampicata in una delle zone naturalistiche e turistiche più interessanti della provincia.
Solo, prestare attenzione alle inevitabili tacche e scaglie ballerine e alle zecche, onnipresenti.
Walkabout del primo novembre 2022 a questa frequentata falesia della valle. Sulla destra della parete Silvio ha aggiunto quattro bei tiri, tre dei quali appena disturbati da terriccio e umido, che sembrano completare le potenzialità di sfruttamento del settore.
Alcune protezioni ariose, talvolta con cordoni in clessidra, confermano che il posto è da raccomandare ad arrampicatori esperti e con un solido obbligatorio sul grado.
Se si chiama “Settore Sinistro”, qualche motivo ci sarà: attenzione a scaglie e pilastrini che suonano sospetti a vuoto.
Esplorazione condotta durante un remoto sabato autunnale del 2022, durante il quale puntavamo a visitare “L’Isola del Tesoro” arenandoci prima perché ignari del sentiero di avvicinamento.
Resoconto di un’ormai lontana esplorazione sui fianchi della Maddalena, sotto il Roccolo.
Non so che cosa sia cambiato in questi sette mesi.
L’unica costante è che pioveva allora e piove oggi dopo un lungo periodo arido.
Sincronicità meteorologica?
Chi lo sa?
In ogni caso all’epoca ad Arcadia c’erano poche vie e ancora molto lavoro da fare. Oggi credo che le cose non siano cambiate molto.
Ma, se dovesse capitarvi di passare da quelle parti, fateci un giro, non per arrampicare: il posto è suggestivo e solitario.
Con questo video ritorno a sud, sulla montagna di casa, per rivisitare la Gola, esplorandone la parete di destra, e per presentare i due satelliti delle Meteore, poco più a monte.
Vi si trova una ventina di vie per tutti i gusti, con gradi dal 5b al 7b+, in una zona isolata e solitaria su una roccia compatta e divertente, a tratti “Maddalena DOC”.
L’accesso per ripidi sentieri, a tratti con fisse, tiene lontane le folle.
Peccato per qualche scavo sulle vie difficili di sinistra.
Bella e solitaria falesia sulle pendici del Dosso Alto, sopra Bagolino, con accesso turistico, svariate vie in parte richiodate di recente e base comoda.
Ci sono solo due ostacoli a renderne limitata la frequentazione:
la lunga e stretta strada che da Romanterra sale a San Gervasio, consortile e quindi a percorrenza limitata; tuttavia mio cognato, che vive proprio a Romanterra, mi diceva che il transito è consentito a escursionisti e arrampicatori (prestare comunque attenzione: il fondo è in asfalto; ma in più punti si deve fare manovra se si incrociano altri veicoli);
la possibile presenza dell’orso in zona: sempre Ivan mi diceva di numerosi avvistamenti in passato, diradatisi di recente; del resto gli orsi, numerosi nel parco Adamello-Brenta, hanno un vasto areale e si muovono molto veloci anche per lunghe distanze; quindi, occhio…
Pubblico un nuovo video a oltre tre settimane dall’ultimo upload. Lo sprint finale per la conclusione della guida e l’ennesimo picco di lavoro mi hanno impedito di aggiornare il canale con altre recensioni.
Di positivo c’è che Stefano Maffi e io vediamo la conclusione di questo lungo impegno, durato tre anni e che ci ha portato a effettuare ricognizioni a circa 120 falesie con un numero ancora imprecisato di vie (sto finendo di compilare il db degli itinerari).
Di meno positivo c’è che, con i video, sono fermo alle riprese effettuate nell’autunno 2022, sei mesi fa.
Pazienza.
Almeno nel frattempo mi sono ricresciuti i capelli.
Quanto al Gaver, è sempre un bel posto, solitario e tranquillo. In basso le vie sono più facili, in alto più sostenute. Merita un giro ed e consigliabile a chi vuole prendere confidenza con l’arrampicata su tonalite a knob.
Chiodatura in buona misura rivista di recente, su svariate vie ariosa, come spesso capita sulla roccia adamellina. Non frequentare in giornate torride per evitare il temuto effetto “piastra”, certo su tonalite arroventata dal sole.
PS – A dire la verità, sembra che Gaver sia in Comune di Breno…
Continua la pubblicazione (a spezzoni) dei video sul trip esplorativo che ho condotto nell’autunno 2022 in una delle zone bresciane con le falesie più remote.
In questo episodio esploro il crinale tra Monte Dasdana e Monte Colombine, trovando fix in posti impensati.
Niente di strutturato, però.
Quanto alla guida, in questi giorni sto concludendo editing e pre-composizione della parte riguardante l’infinita Valle Sabbia.
Ora mancano solo da sistemare 2 falesie sul Garda e la Valle dell’Opol, corretta, ma non assemblata.
“Sandro, dai ‘che ce la fai…”, direbbe Gianni Morandi.
Stravolgo il programma di pubblicazione dei video caricando un aggiornamento sulla Placca o Parete dei Cremonesi, già nota come Camerette, in Valle delle Cartiere, che ho visitato la scorsa settimana.
Ho anticipato l’upload per comunicare che ho concluso le perlustrazioni e che ora sto finendo di mettere a posto i testi, un lavoro che pensavo più semplice, ma si sta rivelando molto più complicato del previsto per aggiornamenti inattesi alle falesie e per la necessità di rivedere le intro e gli avvicinamenti ai posti che non hanno subito modifiche.
Che cosa ci volete fare?
Ho pur sempre lavorato come editor. E ho la sindrome del correttore di bozze. Quindi, quando leggo un testo approssimativo, mi viene un irrefrenabile prurito alle dita.
Quanto al taglio di capelli, per due video sarò in versione short, poi tornerò in versione “mocio” (come dice Walter) per almeno un’altra ventina di contenuti. Miracoli della tecnica…
Un paio di aggiunte al contenuto del video:
alla chiodatura della falesia ha contribuito anche Alberto;
in breve l’accesso con l’auto avviene per Navazzo, scendendo alle Camerate e svoltando a sx al bivio a fondo valle; si lascia l’auto alle Camerate, si attraversa il vecchio ponte e da qui come rel. Valli Bresciane – Ed. 2017; necessaria pratica di guida su strade sterrate di montagna; ma niente di trascendentale.