Cambiamento climatico – Gli scenari

Platani
a
pecorelle

1. Il maratone di Eva

Domenica Eva correva la sua prima maratona a Ravenna, tornandosene a casa con un ottimo 3:11′:30” che le è valso l’ottavo posto assoluto, il quinto italiano e il primo di categoria.


Con Eva, prima della partenza

Chi lo desidera, può leggere il suo racconto qui: www.runningforum.it

2.  Vie di fuga

Mentre la aspettavo, ho avuto la malaugurata idea di mettermi a pensare.
Non dovrei farlo: poi il mio pensiero prende pieghe strane.
Ma questo è ciò che mi accade quando ho tempi vuoti: penso e contemplo.

E quello che ho contemplato e pensato non è stato bello come la giornata vissuta con Eva.

Quel giorno stesso ho avuto una discussione con Maurizio, su FB, sull’appropriatezza delle previsioni riguardanti il riscaldamento globale e sulle possibili soluzioni.
Per farla breve, Maurizio mi obiettava che i calcoli dei climatologi sono farlocchi e che, se le cose stanno come dicono loro, non ci resta ancora molto.

Io non sono un climatologo e nemmeno un futurologo. Sono uno che, per lavoro, scrive e studia. E per scrivere progetti affidabili, deve cercare dati affidabili.

Quindi, dopo aver meditato, pensato e studiato (almeno un po’), mi permetto di rispondere così:

a) Ritengo i calcoli dei climatologi abbastanza affidabili: se la meccanica e la dinamica classica non riescono a predire il movimento di 3 corpi in moto contemporaneo (anche se credo che questo oggi sia possibile), la dinamica dei fluidi e la teoria del caos forse non possono predire il movimento dei singoli atomi in un insieme caotico (p.e. il c.d. moto browniano), ma possono predire il comportamento della classe cui i singoli atomi appartengono. Allo stesso modo i singoli giorni o i singoli anni climatici non sono prevedibili, ma credo siano prevedibili a grandi linee quanto meno i trend e le soglie di oscillazione; e questa è la tendenza climatica in atto:

Chi desideri una spiegazione abbastanza semplice dei processi in gioco può approfondire l’esposizione che ne dà Adrian Fartrade sul suo canale youtube, qui:

Il video riguarda la conferenza di Parigi (2015), ma le tesi sono ancora attuali. La sua sintesi è: “Siamo nella merda”.

b) Sulle conseguenze a medio quanto a impatto su economie e conflitti all’interno di specifiche nazioni e tra Stati, rimando a questo articolo in inglese del MIT (mica micio micio bau bau): Hot and Violent.

Questa è l’immagine, tratta dall’articolo, dei Paesi che avranno clima più arido e di quelli che trarranno maggiori vantaggi climatici a medio termine:

L’articolo correla in modo positivo il verificarsi di fasi aride con l’esplosione di conflitti per il controllo dei territori coltivabili, l’instaurarsi di condizioni di fragilità istituzionale e la conseguente attivazione di processi migratori. L’Italia è piccola, ma si vede bene.

c) Sulle soluzioni l’articolo riporta come fattori che potrebbero ridurre l’impatto del cambiamento climatico l’energia nucleare (speriamo da fusione) e le biotecnologie; non è una soluzione percorribile il ricorso a migrazioni di massa dell’umanità o di una sua parte su altri pianeti. Perché?

Perché, come spiega Adrian nel video seguente, abbiamo già problemi a effettuare missioni umane su Marte (troppo pesante l’astronave, rischi troppo alti per gli astronauti, difficoltà logistiche estreme,  costi troppo alti):

E perché il sistema stellare più vicino (Alfa Centauri) ci richiederebbe un viaggio di centinaia di anni anche usando motori a fusione nucleare – a oggi inesistenti – su astronavi impossibili da costruire e da far decollare dalla Terra o, al meglio, su asteroidi trasformati in astronavi (come, tra le varie ipotesi, stanno valutando di fare gli scienziati del progetto Icarus; info qui:  Icarus Project).

Di qui la necessità di trovare soluzioni terrestri.
Per ora la chiudo qui.

3. Per Luca e Sulle Tracce di Dario

Onde evitare di avere una troppo lunga coda di vie non relazionate, segnalo che nella scorsa settimana con Gianluca ho ripetuto i due itinerari di cui al titolo.


Sullo strapiombo finale di “Sulle Tracce di Dario”

Aggiungo alcune brevi note su ciascuno, a vantaggio degli eventuali ripetitori.

VIA PER LUCA
Cabas, Masera, Maier, Haupt, Kluckner – VI/VI+ (200 m ca)

Via interessante e non proprio da agevole pedalata in totale relax, come farebbe pensare l’intro di Grill. Rel. qui:  arrampicata-arco.

L1 – Meglio fare sosta a S1, per evitare eccessivi attriti delle corde;
L6 – La sosta “Grill” è alla base del diedro d’uscita; quindi, arrivati alla placca sottostante il diedro, non lasciarsi attirare dai cordini sugli alberi a sx, ma proseguire diritti; il pass. diritto è sprotetto, ma ben proteggibile;
L7 – VI molto pedalabile.

***

VIA SULLE TRACCE DI DARIO
Grill, Maier, Haupt, Kluckner – VII (200 m ca)

Altra via del gruppo “Grill”, interessante per fare metri. Portare serie di friend. Io, sui tiri per cui non li ho presi, li avrei volentieri usati. Richiede un minimo di capacità di orientamento. Roccia in più punti da verificare. Rel. qui: arrampicata-arco.

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