Stelle di Polvere

E se, al cadere della notte tiepida,
sentirai il suono d’argento di un tempo così strano,
canta per me, canta per me,
quando il grasso, vecchio sole tramonterà

Pink Floyd,
Fat Old Sun,
Atom Heart Mother [1970]

Uno – Fat Old Sun

Guardando il sole sorgere dietro le colline a est, mi viene in mente la nota vecchia canzone dei Pink. Anche se il brano racconta di un tramonto d’estate.

Ma il sole che si alza è lento. E sembra vecchio e grasso, mentre diffonde la sua tenue luce sul desolato panorama invernale.

Per oggi Eva mi ha proposto tre vie alle Coste dell’Anglone:  “Il Gigante”,  “La Via degli Ignoranti” e “Stelle di Polvere”.  So che la seconda verso la fine ha un tetto pronunciato da superare. Ma Eva non ha grande simpatia per il V+/Ao.

E ricordo che Giovanni ha storto il naso,  quando – anni annorum fa – gli avevo proposto la seconda. Roccia smarza, si narra.

Non resta che “Il Gigante”: un po’ di V+/Ao in traverso e poi,  a giudicare dalle relazioni reperibili sul web, bella arrampicata su roccia solida.

Mi sprofondo nel senso di pigrizia ispiratomi dal vecchio grasso sole invernale che continua la sua lenta salita. Sarà una giornata tranquilla.

 

Due – Sulle complessità dei V+/Ao

Non tutti gli artif. sono uguali, meno che meno gli artif. in traverso e in strapiombo: bisogna avere braccia buone e tecnica su staffe. Impieghiamo un’ora e mezza per il primo tiro.  Non è il caso di continuare. Ci caliamo.

Eva chiede: “Che cosa facciamo?”

Il bar è escluso. E non riusciamo più ad andare nemmeno in falesia. Non ci resta che “Polvere di Stelle”.

Almeno qualche tiro.

 

Tre – Tra ciò che resta dell’eterno

S4 – Alla fine non è stato possibile calarsi: soste su 2 fix, senza cordoni; e rocce rotte e alberi: durante il recupero le corde si pesterebbero. Siamo stati costretti a tirare avanti per uscire da sopra. E dobbiamo farlo in fretta: con l’ombra sta arrivando il freddo.

Sopra di noi L5, decantata da Filippi sulla sua guida come “bella placca”, sembra frantumata da un maglio. A sx un canale inerbato; a dx masse di blocchi instabili. Non è un bel posto.

Eva, con la consueta perizia, sale circospetta su roccia lichenosa e tra lame dubbie solo di aspetto, ma per fortuna solide e compatte.

Forse Mantovani ha chiamato la sua via “Stelle di Polvere” perché sentiva che anche desolate pareti in dissoluzione possono a volte brillare di luce propria. E in effetti quella tetra e silenziosa gola verticale ha un suo riservato fascino. Salgo L5 concentrato e in silenzio, timoroso di smuovere le forze dei Titani imprigionati tra questi immani pilastri staccati.

In silenzio e leggero…

In tre ore e mezza siamo fuori…

 

4. Apparizioni

Sulla strada alta verso gli Scaloni un grande maschio di camoscio ci attraversa il cammino.

Con forza ed eleganza salta tra le rocce al limitare del bosco e sparisce verso il bordo superiore della parete.

***

BASSA VALLE DEL SARCA
COSTE DELL’ANGLONE
Stelle di Polvere – Mantovani – VI+/VII- (290 m.)

Itinerario esplorativo: con roccia delicata, ma ben protetto. Nella prima parte si svolge su placconate rotte e nella seconda sfrutta con astuzia le linee di cedimento garantite da grandi quinte non proprio attaccate alla parete. Non la consiglierei a principianti.

Attacco – Ca 100 m a dx (N) di Codice Kappa. Targhetta alla base.

L1 – Muretto in obliquo a sx, strapiombo e toboga verso dx; Eva non vede la sosta (20 m. – VI+);

L2 – Diritti e in lieve obliquo verso sx, nella parte finale su lame (30 m. – V+);

L3 – Placche di movimento a sx, poi sotto un tettino a dx, rimontandolo verso sx in corrispondenza di un fix di protezione (30 m. – VI-);

L4 – Placche tecniche intervallate da una cengia; al termine dell’ultimo muretto una fissa protegge un tratto molto friabile (45 m. – VI);

L5 – Placca incassata su roccia solo apparentemente rotta (40 m. – VI+);

L6 – Diedro-fessura, su roccia a cubetti nella prima parte, poi sotto un tetto a dx, quindi diritti su rampa con blocchi dall’aria non proprio solida (40 m. – VI+/VII-);

L7 – È tardi. Scegliamo l’uscita facile. Per rampa obliqua a sx fino a una cengia sotto lo strapiombo terminale (20 m. – V+);

L8 – Si supera lo strapiombo traversando a dx sotto il fix per rientrare a sx oltre un evidente spigolo;  1 riposo per me sullo strapiombo, ingannato dalla posizione della protezione (20 m. – VI+)

Discesa – A sud verso il sentiero degli Scaloni (n° 428)

 

Se vuoi avere maggiori informazioni, correggere errori o commentare, scrivimi