TanaLiberaTutti

Show me the dirt pile
And I will pray
that the soul can take
Three stowaways
Vanish with no guile

And I will not pay
But the soul can wait
The soul can wait

It’s still pretty
What with all these weeks
We’ll be fine
We’ll be fine
But if it’s still pretty
What with all these weeks
We’ll be fine, oh

Interpol
Pioneer to the Falls
Our Love to Admire (2017)

 

1. Supercanaleta

Già la prima sera di permanenza in valle l’avevamo vista.
Pietro ci parlava di una fessura nel bel mezzo di una magnifica placca sotto i tetti del Chaupi Huanca Norte. Lui fantasticava che Silvia potesse salirla da prima, piazzando i friend. Sarebbe stato molto bello.
Al calare della notte Ralf e io eravamo saliti sul pendio di fronte e l’avevamo guardata.
Era magnifica: un taglio netto, regolare in mezzo a muri compatti.
Al suo termine si vedevano rugosità che parevano dare speranze di proseguire a sx, per diedri ripidi.
Ralf l’aveva fotografata da più angolature.
E mentre una luna immensa sorgeva sullo Chaupi Huanca, ci eravamo accorti che, in realtà, non era una fessura, ma una scanalatura, come quella, famosa, che – in Marmolada, su Tempi Moderni – solca le placche sotto la cengia mediana. Bella altrettanto, lunga altrettanto, ma con i bordi più svasi e su roccia meno lavorata.
Questo complicava le cose.
E complicava le cose anche la compattezza dei muri soprastanti che facevano da ostacolo agli ancor più repulsivi tetti mediani.
Questi erano, sì, tagliati alla radice da una larga fessura. Ma si protendevano panciuti per almeno una decina di metri sopra le placche e mostravano un unico punto debole sulla sx, dove speravamo che un sistema di spaccature erbose – meno strapiombanti – desse accesso ai diedri sotto la vasta cengia mediana dello Chaupi Norte.
Eravamo scesi al campo base al buio con le idee molto confuse.
Non avevamo più pensato alla rigola.
La Fiamma Bianca e il supporto a Silvia e Kevin ci avevano distolti da ogni mira alla parete.

 

2. Rigola, mia cara, addio

Adesso ci siamo sotto.
Kevin e Silvia, conclusa la loro permanenza in Valle, hanno fatto “tana” e sono scesi.
E ora abbiamo noi la possibilità di giocare.
Guardiamo su.
Ralf scalpita: vorrebbe attaccare subito la rigola.
Io ho il brutto vizio di guardare in alto e, memore delle bastonate dei giorni scorsi, non posso non notare che la parete sopra la canaleta è davvero ripida.
Purtroppo abbiamo ancora solo una ventina di multimonti, qualche fix del 10 e al massimo 3 giorni prima dell’arrivo della perturbazione preannunciata da Ronald. A dire la verità, lui si è lasciato sfuggire: “La pioggia arriverà tra 4 gg”, ma ha subito ammorbidito la perentorietà della sua sentenza con un “Quien sabe?” di cui ho ben compreso la portata; Ronald conosce la Valle.
Quindi…
Potremmo anche salire la rigola.
Ma poi?
Forziamo la placca a suon di “pressione” che non abbiamo?
Lasciamo la via lì, a metà, appesa sul nulla all’arrivo del brutto tempo?

Più a dx un vago colatoio appena inclinato a sx con roccia in apparenza più articolata e appoggiata sembra portare proprio sotto i tetti.
Sarà massimo V”, dico a Ralf.
In 2 gg e 4 tiri siamo sotto i tetti; e poi possiamo provare a raggiungere la cengia
Ralf si arrabbia.
Allora vai avanti tu!
Non posso fare altre che caricarmi addosso tutto l’armamentario e partire.
Il “V” di cui fantasticavo si trasforma ben presto in un “VI+ abbondante”.
Dopo 30 m di arrampicata delicata, scosso dai colpi di tosse, sono costretto a cedere il comando a Ralf che, paziente, passa davanti e conclude il primo tiro, difficile, con passaggi di un comodo VII-.
Quel giorno apriremo solo un altro tiro: conca scivolosa con fessurino sul fondo, su cui Ralf ha la possibilità di divertirsi anche su artif tradizionale.

 

3. Due tiri al giorno tolgono il medico di torno

Con l’aiuto di Riccardo stendiamo le fisse per salire più rapidi: lo stile capsula ci è precluso dalla mancanza di materiale ad hoc.
Il “colatoio di massimo V” si conferma tosto e continuo.
L3 e L4 ci richiederanno altre 3 ore di lavoro su una magnifica roccia articolata, a fianco delle severe placconate sopra la rigola. Le vediamo salendo: sono muri compatti, concavi verso la parte terminale.
Se fossimo saliti dalla canaleta, adesso saremmo molto più sotto.
L’ambiente è maestoso: i tetti sopra incombono ciclopici; ed enormi vene di quarzo o feldspato tagliano il muro in orizzontale e creano prospettive visionarie.
Siamo sospesi in uno dei miei incubi arrampicatori preferiti.
Sembra di essere sul Capitan”, fa Ralf.

Come sempre, la sera arriva troppo presto.
L’ombra si mangia la valle sotto di noi. E il vento, come curvato dal possente bastione dello Chaupi Huanca Central, allo sparire del sole accelera e ci toglie calore ed energie.
Scendiamo.

 

4. TanaLiberaTutti (rel. Arrampicande)

Traccia Sox L5.
Sale tranquillo come se chiodare lungo in placca sul 6c fosse il suo mestiere.
Noi, sotto, lo guardiamo con una certa apprensione: meglio evitare, qui,  voli lunghi e caviglie rotte.
Quando tocca a noi, ci stupiamo ancora di più della sua bravura.
Saremo vecchi e bolsi.
E carichi come asini.
E avremo anche scarpe sfondate.
Ma qui Sox si è davvero superato.
È promosso sul campo “alpinista a perdere”.

Da S5 i tetti saranno al massimo a 25 m.
Io mi sento sempre chiamato verso sx, dove placche compatte, ma appena appoggiate e rotte sembrano portare alla radice della fessura erbosa d’uscita su difficoltà non estreme.
Ma da lì non riusciremmo pendolare a S4 e calarci.
E, tra massimo 1h, dovremo scendere e recuperare le fisse.
Non ci resta che salire diritti: placca spietata quasi verticale.
Prova Sox, ma questa volta non passa.
Io rinuncio: le ciodere non mi sono mai piaciute.
Quindi parte Ralf, Hilti e fix del 10 all’imbrago, e sale gli ultimi m alternando 1 fix a 1 foro per cliff.
Procede rapido e, unico della cordata, fa tana toccando il bordo degli enormi tetti e libera tutti dall’incombenza della salita.
Si cala sull’ultimo fix.

È ora di scendere.
A me spiace: la fessura alla radice dei tetti è ributtante e richiederebbe i big bro più big della collezione Trango.
Ma la linea chiama, è indubbio.

Stendiamo le doppie e ci ritiriamo.
Sarà per un’altra vita.

La perturbazione, inesorabile, arriva lenta di notte.
Copre prima il Huantsan, poi il Nevado Rurec, quindi scende verso la valle.
Passeremo il nostro ultimo giorno completo nella Quebrada ascoltando la neve ticchettare sul telo della tenda.

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Ph Sox

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Soundtrack
Interpol
Pionieer to the FallsOur Love to Admire (2007)

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