Climatologia fai-da-te


Primo post tecnico su un’attività che costituisce buona parte del mio lavoro: monitoring and evaluation.

Qualunque valutazione si fa (per lo più):

  1. Quantificando le dimensioni chiave del fenomeno di cui si vuole monitorare l’evoluzione;
  2. Misurando il dato della dimensione chiave in un certo momento significativo;
  3. Misurando il dato in un momento successivo, altrettanto significativo.

Quando scrivo o accompagno progetti, le misurazioni avvengono di solito all’inizio e alla fine dell’azione prevista.

Come esempio, possiamo considerare il cd fenomeno del riscaldamento globale. Per global warming si intende: “L’aumento stimato della temperatura superficiale media globale su un periodo di 30 anni (…) espresso rispetto ai livelli pre-industriali.” (definizione IPCC – Sempre usare le definizioni ufficiali – Qui: www.ipcc.ch.

Bene…
La temperatura media mondiale si è alzata negli ultimi 30 anni?
Andiamo a leggere i dati ufficiali (NASA).


Nel 1989 la temperatura media globale era aumentata di 0,28° rispetto all’era pre-industriale.
Nel 2018 la temperatura media globale è aumentata di 0,82° rispetto alla stessa baseline.
Quindi l’aumento negli ultimi 30 anni è stato di 0,54°.

E, quindi due, in conformità con la nostra definizione ufficiale, possiamo dire che il riscaldamento globale è proprio confermato e in atto. E in Italia l’aumento è stato anche maggiore e pari a +1,2°, almeno a giudicare dai dati CNR (qui: www.isac.cnr.it).

Quando potremo ritenere che il riscaldamento globale avrà invertito la propria direzione?
Facile: quando, banalmente, la temperatura media della Terra non si ridurrà considerando la curva della media semplice a 30 anni.

Veniamo ora al climate change. Per cambiamento climatico la Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) citata da IPCC intende: “un cambiamento climatico attribuito direttamente o indirettamente all’attività umana che altera la composizione dell’atmosfera globale e che si aggiunge alla variabilità del clima naturale osservata in periodi di tempo comparabili.” (sempre qui: www.ipcc.ch).

Tra le cause del riscaldamento su cui pare agire l’uomo, NASA identifica l’aumento nella CO2 libera in atmosfera, dovuta a (cito) “... deforestazione e combustione di combustibili fossili, nonché a processi naturali come la respirazione e le eruzioni vulcaniche…“.

In effetti, se si consulta il dato NOAA relativo alla quantità di CO2 libera in atmosfera negli ultimi 30 anni, si nota un aumento costante.

Sembra proprio confermato che negli ultimi 30 anni la temperatura media della Terra sia aumentata in modo correlato all’aumento della CO2 in atmosfera.

L’ipotesi di una correlazione tra aumento della temperatura e aumento della CO2 libera in atmosfera è falsificata se, nella media semplice a 30 anni dei valori delle due variabili, la temperatura cala e la CO2 cresce o se la CO2 cala e la temperatura cresce.

IPCC è molto prudente e non sostiene che l’aumento di temperatura globale sia dovuto solo all’aumento di CO2 in atmosfera a causa dell’attività umana.
Anche se quella riga diritta diritta non fa pensare a un processo molto naturale, eh?
Comunque io, da bravo progettista, mi attengo all’ipotesi più prudente e mi adeguo..

E, purtuttavia, da climatologo de noantri, continuerò a dare un occhio ai dati della temperatura media globale e italiana e ai dati della CO2 libera in atmosfera sperando che le due curve si decorrelino o si invertano. Non mi piace proprio come stanno salendo ora.

E, per non saper né ridere, né scherzare, continuerò – a titolo prudenziale – ad andare in giro in bici, mezzo di trasporto efficiente e a bassa produzione di CO2.

Non servirà a scongiurare altre estati torride.
Ma almeno mi tengo in movimento…

PS – Una rondine non fa primavera

Le temperature basse e l’agognata pioggia di quest’ultimo mese non dimostrano alcuna inversione di tendenza, perché:

  1. Non influiscono sulla tendenza a crescere della media mobile a 30 anni dei valori delle 2 variabili;
  2. Sono un fenomeno purtroppo solo locale e momentaneo, come dimostrano queste mappe sulle temperature di maggio nel nostro emisfero.

Ringrazio Mirko Sotgiu per avermi fatto scoprire le mappe.

Concludo con questo bel video di Adrian Fartrade (link4universe) che discute del cambiamento climatico in relazione a Game of Thrones.

Lui ha posizioni molto meno prudenti delle mie…
Buona visione.

2 risposte a “Climatologia fai-da-te”

  1. Ciao Tiziano. Purtroppo non ho molto tempo per approfondire. Lascio ai pochi visitatori del sito il link che segnali perché possano farsi una propria idea. La mia opinione sulla questione è che il riscaldamento globale sia in atto. E, come scrivevo nel post, tento di seguire l’andamento del processo facendo miei monitoraggi periodici. In ogni caso credo che un approccio non ideologico al problema sia fondamentale. I processi di controllo sociale in atto ci portano a perdere spazi sempre maggiori di consapevolezza individuale e di libera scelta. Tuttavia, per capire che cosa sta succedendo davvero (per arrivare alla kantiana ding an sich climatica), si deve attraversare una tale messe di ricostruzioni percettive (individuali) e interpretative (individuali e intersoggettive) del dato che l’ultimo fantasma di realtà che ci resta, il numero, resta – temo – una delle poche guide almeno parzialmente affidabili da seguire. Grazie per la segnalazione del link…

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