Sogno di un giorno di inizio autunno

Mi metterò dietro alle vostre poste
e v’indurrò per volte e giravolte,
per fossi, rovi, sassi, macchie e fratte.
Ora sarò un segugio, ora un cavallo,
ora un maiale, ora un orso che balla,
ora v’apparirò fatua fiammella,
or m’udrete latrare oppur nitrire
ad ogni svolta, e ruggire e grugnire
come un cane, un cavallo, un porcospino,
un orso, una fiammata, a voi vicino

Puck
in
W. Shakespeare,
Sogno di una notte di mezza estate,
Atto Terzo, Scena I

1. Mani di fata

… la misteriosa.

Già con Riccardo Colosio avevo girato a lungo alla base di Alkekengi alla ricerca di questa evanescente via. Ci eravamo arenati sotto un muro tagliato da una vena obliqua di quarzo che non si concesse nemmeno in artif.

Così è oggi con Gianluca.
Girovaghiamo per 2 ore sotto grandi tetti a est del colletto segnalato come riferimento da quasi tutte le relazioni on line strabuzzando gli occhi per scorgere i primi fix, che i ripetitori, unanimi, danno alti da terra.

Ma non vediamo una cippa.
A sx del colletto un pendio ripido porta alla placconata a lungo tentata nel lontano 1992 con Riccardo.
A dx una rampa rocciosa sbarrata da rovi ci respinge più volte.
Ancora più a dx e in basso le tracce si perdono nel rado bosco sotto la parete.

Rinunciamo.

2. Passata di Pomodoro

… ovvero della via con il VI più facile e il VII- più difficile del mondo.


Coda di Dinosauro – Il diedro di L2

Ripieghiamo sulla Valle dei Bagni: Gianluca vuole conservare un bel ricordo della Valle.
Anche perché le poche vie raggiungibili in tempo utile  sono già prese d’assalto: Kundalini  da 5 cordate, mas o meno e L’Alba del Nirvana da 2.
Rientriamo a San Martino tra nugoli di fotografi autunnali, boulderisti e runner.

Sopra ai faggi e alle betulle multicolori, le pareti –  le fessure invase da tenera erba secca – restano dimenticate e solitarie.

L2 – Poco sotto il chiave

A El Schenun saliamo di onda “La Coda del Dinosauro”. Poi ci spostiamo a dx.

Io punterei ad “Attenzione: caduta vipere”.
Ma finiamo su “Passata di Pomodoro” [sic!]


Passata di Pomodoro – L2 infinita

Fino a L2 troviamo chiodatura a 5 m e gradi sul VI-.
Nonostante questo, recupero 1 maillon rapide già circa 10 m sotto S2.
Su L3 la chiodatura resta ariosa, ma su gradi più sostenuti. Enigmatico il grado di 6b attribuito da alcuni siti al tiro. E difficile da ritenere affidabile è anche il meno irrealistico 6c+ dato da Gaddi sulla sua guida: dopo una delicata galoppata su muro strapiombante a prese piccole, una lichenosa placca senza appigli e con fix ombelicali attende gli sventurati ripetitori.

L4, su viscida roccia muschiosa a onde e chiodata serialmente, finisce di esasperarmi.
Salgo a bracciate in Ao.

Sarà uno scherzo del Gigiàt, il Puck della Val di Mello?

***

MANI DI FATA
Brambati, Giacherio, Meloni, Vitali – 200 m ca (VII-)

Non ripetuta.
Note per l’accesso – Seguire le indicazioni di Gaddi sulla sua guida o sulla rel. riportata su planetmountain. Altre guide e altre rell. in rete disorientano solo. La rampa rocciosa è a oggi ricoperta di vegetazione. Necessari attrezzi per ripulire l’accesso dai rovi.

***

LA CODA DEL DINOSAURO
D’Alessio & C. – 185 m ca (VI e Ao o VI+/VII-)

Mi sento di dover scrivere la rel. perché l’esistente in rete, anche in questo caso, confonde. Ancora una volta precise le indicazioni di Gaddi sulla sua guida.

Attacco – È la prima via che si incontra sulla parete, sotto il marcato strapiombo che caratterizza El Schenun. A sx di questo c’è un fix solitario.
“Vietato Vietare” attacca 10 m a dx, “Passata di Pomodoro” ca 40 m a dx. Più a dx ancora “Attenzione: caduta vipere”.

L1 – In obliquo a dx aggirando lo strapiombo; poi a sx fino a una sosta nei pressi di un alberello (30 m – V)
L2 – In marcato obliquo a sx fino a una sosta sotto un diedro svasato; salirlo; al suo termine paretina e sosta (40 m – VI, 1 p.)
L3 – Più o meno diritti per muro articolato (35 m – V+)


L4, da sotto

L4 – Placca con qualche pass. non proprio banale; in obliquo a dx e breve dosso da superare con pass. di spalmo; io, causa rigidezza articolare, tiro il fix (35 m – VI- e Ao o VI+/VII-)


L5, fine via, quasi…

L5 – Facile muretto con fessure (25 m – IV+)
L6 – (Evitabile) Per boschetto a sx fino a imboccare una breve placca con un paio di pass. delicati (20 m – VI)

Noi ci siamo calati da un albero al termine della placchetta. Non abbiamo lasciato materiale. Non ho idea se ci siano soste più alte o se si possa scendere da sentiero, sopra.

***

PASSATA DI POMODORO
Fanchi, Bella – 140 m (VII+ e A1)

Attacco – Proseguire per sentiero poco marcato dalla base della parete S lasciando a sx l’attacco di “Vietato Vietare” e scendere tra blocchi viscidi puntando ad alcuni ometti che si intravedono una ventina di m più avanti. Un fix nuovo su un blocco staccato a dx di una bassa fascia strapiombante di rocce rotte segnala la via. Utile qualche fr medio.

L1 – Per rocce articolate al fix; aggirare a dx lo strapiombino e proseguire in lieve obliquo a dx fino alla sosta (30 m – V)


L2, dall’alto – Muschi a gogò

L2 – Più o meno diritti per bella placca lavorata un po’ sporca; al suo termine per vena e un breve strapiombino a S2 (40 m – VI).
L3 – Placca a buchi, primo strapiombo impegnativo e con chiodatura ariosa, breve placca e ancora strapiombo a piccole prese; raggiungere una buona fessura orizzontale; e qui boh; 2 p. artif. (25 m – VII+ e Ao).
L4 – Bel muro a onde, purtroppo sporco e viscido; diedrino, breve strapiombo, altro diedrino molto più facile; placca in obliquo prima a dx e poi a sx; fix molto ravvicinati nella prima parte (30 m – V+ e Ao)

Calate – Meglio S4, S3, S2, terra. Se si tenta S4-S2, il recupero delle corde risulta molto faticoso. Attenzione al cavo d’acciaio a metà di L2

Se vuoi avere maggiori informazioni, correggere errori o commentare, scrivimi