Le insidie della lettura veloce

Fragmenta…

Sono sempre più diffuse le tecniche di lettura veloce di più o meno nota derivazione PNL (o, almeno, io ne sono venuto a conoscenza sui libri di D. Gordon).

Tra i vari contributi reperibili in rete segnalo:

Si tratta di metodiche efficaci, che si basano sul fatto di leggere parole e frasi non come suoni (e quindi pronunciandosi interiormente il testo che si sta approfondendo), ma come immagini: è la forma della parola e della frase a manifestare il contenuto; l’immagine è istantanea, la parola è pronunciata nel tempo; quindi cogliere i significati come immagini fa risparmiare, appunto, tempo.

Gli egizi erano molto abili in questo tipo di lettura. Oggi lo sono cinesi e matematici.

Io uso la lettura veloce per il mio lavoro. Scrivendo progetti che possono andare dall’implementazione di robot rasaerba a energia solare per la gestione del verde pubblico   🙄   al sublime nel teatro contemporaneo 😯  , sono spesso costretto ad assimilare grandi quantità di informazioni in pochissimo tempo.

L’ormai decennale esperienza in materia mi ha però portato a identificare alcuni limiti nella tecnica, che credo possano risultare utili a tutti gli aspiranti Speedy Gonzales della pagina scritta.

  1. È necessario avere una specie di “griglia” (o qualcosa di simile) perappendervi” le informazioni acquisite: uno studente da me seguito aveva problemi in storia e stava preparando un’interrogazione sulla Rivoluzione Russa; ma siccome il suo manuale spiegava i moti bolscevichi alla luce della Rivoluzione Francese, il povero studente non ci capiva un… qaz! :mrgreen: ;devo già avere almeno un seme del significato che sto approfondendo per poterlo riconoscere; altrimenti le parole mi scorrono davanti agli occhi sfuggendo alla mia comprensione; di qui l’importanza di farsi un buon background culturale e di schemi e mappe che aiutino a fare sintesi; per la storia sono IMHO essenziali le linee del tempo (www.scuolachefarete.it); così come, anche per le altre materie, un buon dizionario; o santa wikipedia;
  2. Attenzione ai connettori; i connettori logici (o, in grammatica, congiunzioni) sono “non“, “e“, “o“, “se“,”allora” e simili; si tratta di paroline in apparenza insignificanti che cambiano in modo drastico il senso del testo in cui sono inserite e che purtroppo sfuggono a una lettura veloce; leggere un “e” al posto di un “o” può creare più di qualche problema alla vita del progettista (come a quello del bravo studente): che i requisiti per la partecipazione di un ricercatore a un bando siano “a. il possesso del dottorato e b. 4 anni di esperienza di ricerca” o “a. il possesso del dottorato o b. 4 anni di esperienza di ricerca” non è esattamente la stessa cosa: nel primo caso dottorato e 4 anni di ricerca sono equiparati, nel secondo distinti, richiedendo 4 anni in più di requisiti per partecipare;
  3. Occhio alle interpolazioni: siccome leggendo un testo tendiamo a trovarvi quello che già conosciamo, è alta la possibilità che vi proiettiamo quello che vogliamo leggervi invece di riconoscervi le nuove info che vogliamo acquisire.

“Bacco è in un luogo soleggiato;
io mi nascondo in un antro sassoso…

Parco di Bacco – Rezzato (BS)

E io che pensavo che “Bacco” e “Chi si nasconde” (in realtà Afrodite) fossero lo stesso soggetto… E non capivo…  😆

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In sintesi, e in conclusione,

  1. Lettura veloce sì, ma puntando a integrare le conoscenze;
  2. Attenzione ai particolari;
  3. Prima lettura a colpo d’occhio per farsi un’idea e poi lettura di fino per capire davvero.

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